Chiara, ma chi è che si trasferisce in Germania?
Beh, allora… Per favore NON mi chiedere di fare nomi e cognomi perché NON posso. Il GDPR me lo impedisce. E da piccola imprenditrice NON posso permettermi di NON rispettarlo. Posso chiudere tutto.
Va bene, Chiara. Ma a me non interessano i nomi e i cognomi… Puoi almeno farmi un identikit dell’italiano che si trasferisce in Germania?
Certo. Quello posso farlo. Sono dati anonimizzati presi dalle statistiche ufficiali e dai dati del mio sito web.
Ok. Allora procedi…
Gli italiani che si trasferiscono in Germania sono generalmente nella fascia d’età tra il 25 e i 45 anni d’età.
Hanno un diploma oppure una laurea.
E soprattutto se sono nella fascia d’età tra i 30 e i 45 anni, hanno una famiglia con dei figli.
Che lavoro fanno?
Li trovi un po’ ovunque… Ci sono persone che fanno lavori come l’elettricista o simili. C’è chi lavora nel settore medico-infermieristico. E c’è chi è un ingegnere.
Io ho lavorato soprattutto con questa categoria di persone (gli ingegneri, intendo). Perché mi permettevano di conciliare meglio il mio lavoro con la famiglia.
Quali ingegneri sono attualmente richiesti dal mercato del lavoro tedesco?
A questa domanda non posso rispondere in modo adeguato. Io ho lavorato con un po’ tutti i tipi di ingegneri.
Come studenti ho avuto degli ingegneri informatici, degli ingegneri meccanici e anche chi lavorava nel settore dell’energia rinnovabile.
Quindi direi che c’è lavoro per un po’ tutti i tipi di ingegneri.
È richiesta la conoscenza del tedesco?
Secondo i racconti dei miei ex clienti no, la conoscenza del tedesco NON è indispensabile per trovare lavoro come ingegnere.
Tutti sono stati in grado di trovare lavoro dall’Italia con la sola conoscenza dell’inglese.
Ma tutto ciò ha un limite.
Perché?
Perché – da come mi raccontavano i miei ex clienti – il tedesco è necessario nella vita di tutti i giorni.
È necessario per parlare con i colleghi.
Ed è indispensabile nel caso in cui si voglia fare carriera.
Perché anche se i tedeschi parlano inglese, sentono che è uno sforzo inutile dover parlare costantemente in una lingua che non è la propria madrelingua.