Chiara, ma quanti tipi di verbi ci sono in tedesco? E come si coniugano?
Beh, allora… Continua a leggere. Perché questa guida, che è pensata per portare gli studenti dal livello A1 al livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, ti aiuterà a ripassare i verbi in tedesco al tempo presente.
Ok. Io sono prontə. Iniziamo pure.
Il tedesco è una lingua logica
L’ho sempre pensato fin da quando ho iniziato a studiare il tedesco. Deutsch ist eine logische Sprache, ovvero: il tedesco è una lingua logica. Per molti sembrerà una pazzia. Eppure – a differenza di altre lingue – in tedesco molte regole si possono spiegare abbastanza facilmente.
Prendiamo per esempio le tanto temute parole composte… Per quanto siano lunghe e (almeno all’inizio) difficili da ricordare, ti basterà UNA SOLA parola per sapere:
- Il significato dell’intera parola (almeno in modo vago);
- L’articolo della parola.
Vuoi degli esempi? Guarda qui:
der Hubschrauber = lett. ‘colui che si alza in volo avvitandosi’
(Schrauber è un derivato del verbo schrauben, ‘avvitare’, mentre hub deriva da heben, cioè ‘alzarsi in volo’) = ‘elicottero’;
der Taschenrechner = lett. ‘il calcolatore tascabile‘ = ‘calcolatrice’;
die (Geschirr-)Spülmaschine = lett. ‘la macchina per sciacquare (le stoviglie)‘ = ‘la lavastoviglie’;
die Armbanduhr = lett. ‘l’orologio con bracciale’ = ‘l’orologio da polso’;
ecc.
Ma questo discorso non vale soltanto per i nomi. Mettitelo bene in testa: il tedesco è una lingua logica. E in questo articolo, scritto sia per chi è all’inizio dello studio del tedesco sia per chi è ad un livello più avanzato, farò un bel ripasso sui verbi in tedesco.
Tuttavia, lascia che te lo dica… Per una linguista, scrivere un articolo del genere senza cadere in tecnicismi non è assolutamente facile! Ma quella non è l’unica sfida di questo argomento…
Perché? Detto sinceramente… Rendere meno ‘noioso’ un argomento come le regole di grammatica, che – già a scuola – fa addormentare molti, è una vera e propria impresa! La tentazione sarebbe quella di scrivere dei racconti tipo quelli presenti nel libro Der Dativ ist dem Genitiv sein Tod di Bastian Sick.
Io però non sono né Bastian Sick e nemmeno scrivo la rubrica Zwiebelfisch su Der Spiegel. E quindi farò qui un riassunto dei verbi portando esempi reali di come viene utilizzata la lingua tedesca.
Sei pronto? Si parte!
I verbi in tedesco: un piccolo glossario
Prima di addentrarci all’interno di questa guida, trovo qui utile spiegare alcuni termini che potrebbero essere non noti se non agli addetti ai lavori. È per questo che ho qui deciso di fare un breve glossario (in ordine alfabetico) nel quale inserire brevi spiegazioni sui termini che utilizzerò nella seguente guida.
Bene, lasciamo perdere i convenevoli e veniamo al dunque…
Apofonia: alternanza vocalica all’interno della radice di un verbo per distinguere due o più tempi verbali (es. bringen [‘portare’] – preterito: brachte – participio passato: gebracht).
Complemento oggetto: in una frase con un verbo attivo, chi subisce un’azione (es. la mela in Luca mangia una mela).
Desinenza: parte terminale di un verbo. È ciò che si cambia per coniugare un verbo (es. ich spiele, du spielst, … [‘io gioco, tu giochi, …]).
Perfekt: passato prossimo in tedesco (es. “ich hab in das Weißblech / den Namen geritzt“, [‘ho inciso il mio nome / nel contenitore di latta bianco’], G. Eich, Inventur).
Preterito: passato remoto in tedesco (es. Der 18 Jahre alte Fahrer konnte sich aus dem Wagen befreien und kam mit leichten Verletzungen davon. [‘Il guidatore diciottenne ha potuto liberarsi e cavarsela con lievi ferite’].
Radice: parte iniziale di un verbo (o di una parola). Rimane sempre invariato (es. spielen [‘giocare’]).
Soggetto: chi compie un’azione (es. Luca in Luca mangia una mela).
Verbi ausiliari: verbi che vengono in aiuto di altri verbi (quelli che danno il senso generale ad una frase) per la formazione dei tempi composti (ausiliare deriva dal latino auxilium e significa ‘aiuto’). In tedesco vengono definiti Hilfsverben.
Verbi attivi: verbi che indicano un’azione compiuta da un soggetto (es. essen [‘mangiare’], trinken [‘bere’], …).
Verbi di moto: verbi che indicano un movimento (es. stellen [‘mettere in piedi’], legen [‘coricarsi’], ecc.).
Verbi di stato: verbi la cui azione indica uno stato (es. stehen [‘stare in piedi’], liegen [‘essere coricati’], …)
Verbi con preposizioni: verbi seguiti da una preposizione (es. sich interessieren für [‘interessarsi di’])
Verbi deboli: vedi verbi regolari.
Verbi forti: vedi verbi irregolari.
Verbi inseparabili: verbi che durante la coniugazione non possono essere separati (es. empfangen [‘ricevere’]
Verbi intransitivi: verbi che possono essere seguiti SOLTANTO da un complemento indiretto (es. gehen [‘andare’].
Verbi irregolari: verbi che seguono una propria coniugazione. In tedesco si caratterizzano per l’alternanza vocalica all’interno della radice di un verbo (es. fahren [‘andare con un mezzo’], preterito fuhr).
Verbi misti: verbi che hanno caratteristiche sia dei verbi forti (o irregolari) sia dei verbi deboli (o regolari). Es. wissen [‘sapere’].
Verbi modali: verbi che indicano un permesso, un desiderio, una possibilità, un diritto… Es. müssen [‘dovere’], dürfen / können [‘potere’], wollen [‘volere’], mögen [‘piacere‘] …
Verbi preposizionali: verbi che contengono una preposizione all’interno della radice (es. umfahren [‘girare attorno’].
Verbi passivi: verbi nei quali un soggetto subisce un’azione (es. la casa è stata costruita nel 1994).
Verbi regolari: verbi che seguono la coniugazione standard dei verbi (es. arbeiten [‘lavorare’]).
Verbi riflessivi: verbi la cui azione è riferita a sé stessi (es. sich kämmen [‘pettinarsi’]).
Verbi separabili: verbi che generalmente contengono una preposizione al loro interno. Durante la coniugazione, la preposizione va messa al fondo della frase (es. durchdrehen [‘impazzire’]).
Verbi transitivi: verbi che possono essere seguiti da un complemento oggetto (es. essen).
Bene. Ora che abbiamo messo in chiaro le definizioni, veniamo al dunque.
La posizione dei verbi in una frase
Prima di iniziare la rassegna sui vari tipi di verbi è qui importante chiarire fin da subito dove vanno posizionati i verbi all’interno di una frase. O meglio… di un periodo.
Perché? Difficilmente farai delle frasi composte esclusivamente da un soggetto, un verbo e un complemento…
E anche frasi come Mario ha detto che i suoi genitori vanno in Grecia sono in realtà composte da due frasi… C’è infatti una frase principale, ovvero, Mario ha detto, e una frase secondaria (che i suoi genitori vanno in Grecia).
In linguistica, una frase come quella qui sopra viene definita periodo, mentre Mario ha detto e che i suoi genitori vanno in Grecia sono le frasi vere e proprie. Pertanto, per evitare di confondere le idee, in questo articolo faccio la differenza tra frase e periodo.
Ma ora, torniamo a noi… Dove vanno messi i verbi in una frase tedesca?
Risposta: Dipende. Se parliamo di una frase principale, infatti, il verbo va messo sempre al secondo posto, mentre se parliamo di una secondaria, il verbo va messo sempre al fondo della frase.
Fare una frase in tedesco è come costruire una casa con i mattoncini di Lego.
Devi immaginarti la costruzione della frase in tedesco come se stessi costruendo una casa con dei mattoncini di Lego… Affinché la casa possa stare in piedi, ogni mattoncino deve essere messo al posto giusto.
E quindi?
E quindi la costruzione di una frase principale in tedesco è questa:
Soggetto + Verbo + Complemento (oggetto)
Es. Tourismus boomt – und wir reisen vor allem zu unseren Nachbarn (‘Il turismo sta avendo un boom e noi facciamo le vacanze soprattutto dai nostri vicini’).
Invece la costruzione di una frase secondaria in tedesco è la seguente:
congiunzione + soggetto + complemento (oggetto) + verbo
Ich verspotte ihn, weil schnelles Autofahren sinnlos ist. (‘Lo prendo in giro perché andare forte in macchina non ha senso’, Hannoversche Allgemeine 17.08.2007).
Tuttavia ci sono dei però… Infatti, a seconda di quello che voglio mettere in evidenza, è possibile:
- In una frase principale, mettere un complemento al primo posto e il soggetto al terzo posto (es. Ende September hält sie eine flammende Rede vom Rathaus-Dach, ‘a fine settembre farà un discorso infuocato dal tetto del municipio’, Bürgenländische Volkszeitung 01.2007);
- Iniziare un periodo con una frase secondaria (es. Was zu erwarten war, ist eingetroffen, ‘È successo quello che c’era da aspettarsi‘, Galler Tagesblatt 23.04.1997).
Se invece abbiamo una delle preposizioni contenute nell’acronimo ADUSO (aber, denn, und, sondern, oder – it. ‘ma, poiché, e, bensì, oppure’) all’inizio di una frase, la costruzione della frase è quella della frase principale (soggetto + verbo + complemento [oggetto]).
Es. Denn nur der Sieger des […] Turniers erhält die Startberechtigung. (‘Perché solo il vincitore del torneo ha diritto di iniziare’).
Infine, se hai un verbo modale che vuoi coniugare al Perfekt in una secondaria, l’ausiliare va messo al terzo posto, ovvero subito dopo il soggetto.
Es. Er habe Nowitzki erstmals am Mittag im Hotel gesehen. „Im Unterhemd, und ich habe kein Gramm Fett an seinem Körper entdecken können“, sagte Bauermann. (‘Avrebbe visto Nowitzki soltanto al mattino in hotel. “In canottiera, e non ho visto nemmeno un grammo di grasso sul suo corpo”, disse Bauermann’, Hannoversche Allgemeine 17.08.2007).
Chiara, nel titolo hai detto che in questo articolo parlavi solo dei tempi presenti… E ora mi vieni a parlare del Perfekt, ovvero di un tempo passato?!
Hai perfettamente ragione! Il Perfekt è un tempo passato. Tuttavia, il Perfekt e i verbi ausiliari sono molto legati tra di loro. Pertanto, parlare dei verbi ausiliari implica necessariamente parlare anche del Perfekt.
Per la formazione di questo tempo verbale, infatti, devi prendere l’ausiliare sein oppure haben, coniugarlo al presente indicativo e aggiungere il participio passato del verbo principale (es. ich habe gelesen).
Essendo due argomenti molto connessi tra di loro, devo pertanto fare un’eccezione a quanto detto più sopra. Spero nella tua comprensione.
Bene. Fatta questa precisazione sulla posizione dei verbi in una frase tedesca, addentriamoci ora nel ripasso dei vari tipi di verbi, incominciando dai verbi ausiliari.
Sei pronto? Si parte!
I verbi ausiliari
In tedesco i verbi ausiliari sono 3: sein (= ‘essere’), haben (= ‘avere’) e werden (= ‘diventare’). Essi possono essere utilizzati da soli, come qualsiasi altro verbo (es. dies ist meine Mütze, / dies ist mein Mantel, …), oppure insieme ad altri verbi (es. ich hab in das Weißblech / den Namen geritzt).
È quindi soltanto nel secondo caso che i verbi ausiliari possono essere definiti tali in senso proprio. Nel primo caso, infatti, tali verbi non hanno nulla di diverso da qualsiasi altro verbo che tu conosca.
Arrivato a questo punto forse ti starai chiedendo: e come si coniugano i verbi ausiliari? Qui sotto trovi lo schema:
Verbi ausiliari in tedesco | ||
sein (‘essere’) | haben (‘avere’) | werden (‘diventare’) |
ich bin | ich habe | ich werde |
du bist | du hast | du wirst |
er / sie / es ist | er/ sie/ es hat | er/ sie/ es wird |
wir sind | wir haben | wir werden |
ihr seid | ihr habt | ihr werdet |
sie/ Sie sind | sie/ Sie haben | sie/ Sie werden |
Bene. Ma come faccio a sapere quale ausiliare devo utilizzare?
In linea di massima funziona come in italiano: con i verbi di stato usi il verbo sein e con i verbi di moto il verbo haben. E quindi si dice ich bin zwei Stunden im Bett gelegen (= ‚mi sono coricato sul letto per due ore’) oppure Ich habe Goethes Faust gelesen (= ‘ho letto il Faust di Goethe’).
Ci sono però delle eccezioni.
Il verbo fahren, per esempio, può essere usato sia con il verbo sein sia con il verbo haben.
Da cosa dipende tutto ciò?
Da quello che vuoi dire… In frasi come Ich bin nach Berlin gefahren utilizzi il verbo sein perché stai utilizzando il verbo fahren nel senso di ‘andare con un mezzo (auto, bus, treno, aereo, …)’.
Invece, se dici ich habe nach Berlin gefahren stai usando il verbo fahren nel senso di ‘guidare’. E quindi utilizzi l’ausiliare haben.
Ma quella non è l’unica eccezione.
Perché? In italiano, infatti, con i verbi riflessivi (es. lavarsi) si usa l’ausiliare essere.
In tedesco invece si usa sempre l’ausiliare avere. E quindi avremo che:
‘mi sono lavato‘ diventerà ich habe mich gewaschen;
‘mi sono pettinato’ diventerà ich habe mich gekämmt;
ecc.
Inoltre, poi, l’utilizzo dell’ausiliare essere o avere dipende anche dalla zona in cui ci si trova.
Prendiamo ad esempio verbi come stehen, sitzen, liegen oppure frieren.
Secondo il Duden, in Germania questi verbi dovrebbero essere utilizzati con l’ausiliare haben. Corrette sarebbero quindi le seguenti forme:
ich habe gestanden
ich habe gesessen
ich habe gelegen
ich habe gefroren
Tuttavia, nella Germania meridionale, in Austria e in Svizzera il Perfekt dei verbi qui sopra menzionati viene formato con l’ausiliare sein, anche se questi verbi sono utilizzati in senso attivo (vedi più sotto per i verbi attivi).
Leggi anche l’approfondimento “Chiara Scanavino (2019): Il pluricentrismo del tedesco in 7 regole grammaticali”. Scrolla verso l’alto per rileggerlo.
Es. Ich bin mit Markus am Weihnachtsmarkt gegangen und es war so kalt, dass ich die ganze Zeit gefroren bin. (‘Sono andato al mercatino di Natale con Markus e faceva così freddo che sono congelato tutto il tempo’).
Chiara, fin qui tutto bene. Ma… a parte i verbi ausiliari, come si coniugano i verbi in tedesco? Di questo ce ne occupiamo nel prossimo paragrafo.
I verbi regolari e i verbi irregolari
Come in tutte le lingue, anche in tedesco ci sono verbi regolari e verbi irregolari. Iniziamo quindi a vedere come si coniugano i verbi regolari prendendo ad esempio i seguenti verbi:
Verbi regolari | ||
arbeiten (‘lavorare’) | spielen (‘giocare’) | heißen (‘chiamarsi’) |
ich arbeite | ich spiele | ich heiße |
du arbeitest | du spielst | du heißt |
er/ sie/ es arbeitet | er/ sie/ es spielt | er/ sie/ es heißt |
wir arbeiten | wir spielen | wir heißen |
ihr arbeitet | ihr spielt | ihr heißt |
sie / Sie arbeiten | sie/ Sie spielen | sie/ Sie heißen |
Per coniugare un verbo regolare, occorre quindi:
- prendere il verbo all’infinito (es. arbeiten);
- togliere la desinenza -en;
- aggiungere le seguenti desinenze: -e, -st, -t, -en, -t, -en.
Forse a questo punto ti starai chiedendo: Chiara, perché hai deciso di prendere come esempio proprio arbeiten, spielen e heißen?
Bene, devi sapere che 2 di questi 3 verbi hanno una particolarità. Il verbo spielen è un normale verbo regolare. Ma il verbo arbeiten e heißen – pur essendo dei verbi regolari – hanno una loro particolarità.
Quale?
Siccome togliendo -en al fondo del verbo arbeiten rimarrebbe una -t. La t è però una consonante sorda e quindi la seconda persona singolare (e plurale) e la terza persona singolare sarebbero impronunciabili.
Per questo, per i verbi come arbeiten alla seconda e terza persona singolare e alla seconda persona plurale si aggiunge una -e oltre alle normali desinenze -st, –t e –t.
E il verbo heißen?
Il verbo heißen contiene la famosa “ess-zet”, che equivale ad una doppia s.
Per evitare di avere 3 s vicino (quelle della “ess-zet” e quella desinenza -st), la seconda persona singolare è identica alla terza persona singolare e alla seconda plurale.
Inoltre, poi, a differenza dell’italiano, il verbo heißen non è riflessivo. E quindi la forma Ich heiße mich Jannis (che – ad un madrelingua italiano – potrebbe venire spontanea) è un errore.
Chiara, ma lo schema che hai riportato qui sopra vale per tutti i verbi?
Risposta: lo schema qui sopra vale per tutti i verbi:
- regolari;
- attivi;
- riflessivi;
- transitivi;
- preposizionali;
- con preposizioni;
- modali
che siano riconducibili ai verbi qui sopra menzionati.
Pertanto, anche i verbi warten (‘aspettare‘), sich kämmen (‘pettinarsi’), sich interessieren für (‘interessarsi di’), müssen (‘dovere’), durchdrehen (‘impazzire’), ecc. prendono le stesse desinenze di arbeiten, spielen e heißen.
Ovviamente, però, per quanto riguarda i verbi riflessivi, durante la coniugazione dovrai inserire anche il pronome riflessivo alla persona corretta. Pertanto, la coniugazione di un verbo riflessivo è questa:
ich kämme mich
du kämmst dich
er/sie/es kämmt sich
wir kämmen uns
ihr kämmt euch
sie/ Sie kämmen sich
E i verbi irregolari?
In linea di massima, anche i verbi irregolari prendono le stesse desinenze dei verbi regolari quando vengono coniugati. Tuttavia, ci sono dei però…
Infatti, da una parte abbiamo verbi come bringen (‘portare’), sitzen (‘sedersi’), gehen (‘andare’), ecc. che AL TEMPO PRESENTE sono a tutti gli effetti dei verbi regolari, mentre sono irregolari al Perfekt o al preterito.
Dall’altra, invece, abbiamo verbi come fahren (‘andare con un mezzo’), nehmen (‘prendere’), wollen (‘volere’), mögen (‘piacere’), dürfen (‘avere il permesso di’), können (‘essere in grado di’), ecc. che hanno delle loro particolarità.
Pertanto, se la coniugazione di bringen, sitzen o gehen è la seguente:
Verbi irregolari – parte 1 | ||
bringen (‘portare’) | sitzen (‘sedersi’) | gehen (‘andare a piedi’) |
ich bringe | ich sitze | ich gehe |
du bringst | du sitzst | du gehst |
er/ sie/ es bringt | er/ sie/ es sitzt | er/ sie/ es geht |
wir bringen | wir sitzen | wir gehen |
ihr bringt | ihr sitzt | ihr geht |
sie/ Sie bringen | sie/ Sie sitzen | sie/ Sie gehen |
La coniugazione di fahren, nehmen, wollen, mögen, dürfen e können è la seguente:
Verbi irregolari – parte 2 | |||||
fahren (‘andare con un mezzo’) | nehmen (‘prendere’) | wollen (‘volere’) | mögen (‘piacere’) | dürfen (‘potere’) | können (‘essere in grado di’) |
ich fahre | ich nehmen | ich will | ich mag | ich darf | ich kann |
du fährst | du nimmst | du willst | du magst | du darfst | du kannst |
er/ sie/ es fährt | er/ sie/ es nimmt | er / sie/ es will | er/ sie/ es mag | er/sie/ es darf | er/ sie/ es kann |
wir fahren | wir nehmen | wir wollen | wir mögen | wir dürfen | wir können |
ihr fahrt | ihr nehmt | ihr wollt | ihr mögt | ihr dürft | ihr könnt |
sie/ Sie fahren | sie/ Sie nehmen | sie/ Sie wollen | sie/ Sie mögen | sie/ Sie dürfen | sie/ Sie können |
E quindi, come vedi, l’irregolarità riguarda soprattutto la seconda e la terza persona singolare. Nel caso di fahren, infatti, alla seconda e alla terza persona singolare compare l’Umlaut (i famosi due puntini sulla a, o e u).
Un caso diverso sono invece i verbi wollen, dürfen, mögen e können, che appartengono alla categoria dei verbi misti, cioè quei verbi che hanno caratteristiche sia dei verbi regolari sia degli irregolari. In questi casi, sono le tre persone singolari che cambiano completamente.
I verbi passivi
Nel paragrafo precedente abbiamo parlato dei verbi attivi regolari e irregolari. Ora dedichiamoci invece ai verbi passivi…
Che cosa sono i verbi passivi?
I verbi passivi sono quei verbi in cui un soggetto subisce un’azione.
Es. La casa è stata costruita nel 1984.
Tutti i verbi hanno una forma passiva?
Assolutamente no.
Per avere una forma passiva, infatti, un verbo deve essere anche transitivo, cioè poter prendere un complemento oggetto.
Ma come si forma il passivo di un verbo?
Semplice.
Basta coniugare il verbo werden e mettere il participio passato del verbo principale al fondo della frase.
E se vuoi indicare chi compie l’azione devi aggiungere (tra werden coniugato e il participio del verbo principale) von + Dativo (per le persone) oppure durch + accusativo (per gli animali e gli oggetti).
Es. Das Buch wird gelesen (‘Il libro viene letto’).
em>E se dovessi passare da una forma attiva ad una passiva?
Guarda questo esempio:
Luca isst einen Apfel —> Der Apfel wird von Luca gegessen. (‘Luca mangia una mela —> La mela viene mangiata da Luca’)
Nella frase a sinistra, Luca è il soggetto e la mela il complemento oggetto. Trasformando quella frase al passivo, nella frase a destra la mela diventa il soggetto, mentre Luca è un complemento indiretto.
Ma viene così tanto utilizzato il passivo in tedesco?
Si, viene utilizzato di più che non in italiano. Ci sono anche frasi fatte come Jetzt wird geschlafen oppure jetzt wird gegessen che in italiano vengono tradotte con ‘Ora si dorme’ oppure ‘ora si mangia’.
Tuttavia, soprattutto nello scritto si tende a non esagerare con l’uso dei passivi.
Come mai? I passivi rendono una frase molto lunga e intersecata. E quindi si rischia di scrivere delle frasi illeggibili. Per questo motivo si cerca di non esagerare con i passivi.
I verbi modali
Io: Schatzi, könntest du bitte auf Jannis aufpassen? Ich muss arbeiten.
Marito: Ja, ok. Aber du hast das falsche Verb genommen…
„Du darfst arbeiten“ und nicht „du musst arbeiten“.
Io: Aber warum?
Marito: Denn es gibt viele Menschen, die diese Möglichkeit nicht haben. Du hast das Privileg, arbeiten zu dürfen. Deswegen solltest du dürfen und nicht müssen verwenden.
Io: Das werde ich mir nie merken… Es ist einfach zu blöd, wie die Deutschen die Modalverben verwenden…
Lascia che te lo dica… Anche se studio tedesco da ormai 16 anni (nel 2019, ndr.) e vivo in Germania da 5 anni, i verbi modali sono uno dei temi su cui è più facile fare degli errori…
Se infatti dovessimo fare una classifica degli argomenti più complessi della grammatica tedesca, ai primi posti ci sarebbero:
- verbi con preposizioni;
- verbi modali;
- declinazione degli aggettivi;
- paradigmi dei verbi irregolari;
- differenza tra stehen, liegen, legen, stellen, hängen e hängen…
Ma… come mai i verbi modali sono così difficili da imparare?
Lascia che ti spieghi meglio.
In tedesco ci sono 7 verbi modali, ovvero:
- müssen (‘dovere’);
- dürfen (‘avere il permesso di’);
- können (‘essere in grado di’)
- sollen (‘dovere’ [quando qualcuno o qualcosa ti ordina di fare qualcosa’]);
- wollen (‘volere’);
- mögen (‘piacere’);
- möchte (‘volere’).
Tali verbi, che hanno una coniugazione irregolare (vedi paragrafo precedente), possono avere un significato oggettivo e un significato soggettivo. Ed è proprio qui la difficoltà…
Perché? Di questo te ne parlerò tra poco. Ma… andiamo con ordine…
Come si fa a costruire una frase con un verbo modale?
Se hai bisogno di fare una frase che contiene un verbo modale devi:
- inserire il soggetto (es. ich);
- prendere il verbo modale da utilizzare e coniugarlo (es. müssen);
- inserire eventuali complementi (oggetto e non);
- inserire il verbo principale all’infinito (es. gehen).
Un esempio di frase con verbi modali è quindi la seguente:
ich muss nach Hause gehen (‘devo andare a casa‘).
Ora che abbiamo visto come si costruisce una frase con un verbo modale, possiamo tornare a quanto dicevamo prima e spiegare il perché i verbi modali sono tra gli argomenti più complessi della grammatica tedesca…
Dicevamo… I verbi modali hanno un significato oggettivo e un significato soggettivo. Nel primo caso (quello più semplice), i verbi modali vengono utilizzati nel loro significato più comune. E quindi avremo che:
- müssen viene utilizzato per indicare qualcosa che è assolutamente necessario, obbligatorio o indispensabile (es. In beide Richtungen müssen Fahrgäste an der Haltestelle Meyers Garten umsteigen. [‘In entrambe le direzioni, i passeggeri devono scendere alla fermata Meyers Garten’], Hannoversche Allgemeine08.2007);
- dürfen si utilizza per indicare un permesso (es. Keinesfalls dürfen verloren gegangene Befestigungsteile durch Bastellösungen ersetzt werden, rät Bettina Mayer vom TÜV Süd in München. [‘In nessun caso gli attacchi persi possono essere sostituiti da soluzioni di bricolage, consiglia Bettina Mayer del TÜV Süd di Monaco di Baviera’], Hannoversche Allgemeine08.2007);
- können serve per indicare qualcosa che si è in grado di fare (es. Mit 10 Euro im Monat können Sie helfen. [‘Con 10 euro al mese puoi aiutare‘], Bürgenländische Volkszeitung01.2007);
- sollen indica qualcosa che ti è stato consigliato ma che non è obbligatorio (es. Die Beschlüsse sollen bis Januar 2009 umgesetzt werden. [‘le decisioni devono essere messe in pratica entro gennaio 2009‘], Hannoversche Allgemeine 08.2007);
- wollen si utilizza quando si è molto decisi a fare qualcosa (es. Umweltverbände und Grüne wollen in der Verkehrspolitik gemeinsam Druck aufsetzen [‘Gli ambientalisti e i verdi vogliono fare insieme pressione sulla politica stradale’], Galler Tageblatt 23.04.1997);
- möchten (in realtà il condizionale del verbo mögen) viene utilizzato nelle domande per chiedere se si vuole qualcosa (es. Ich möchte den Dialog pflegen. [‘Vorrei curare il dialogo’], Luxemburger Tagesblatt 01.2008).
E quando utilizzo la forma ich mag?
Risposta: la forma ich mag si utilizza per indicare qualcosa che piace (es. ich mag Apfelsinen [‘mi piacciono le arance’]). Ma la forma ich mag viene utilizzata anche (e soprattutto) come verbo modale con significato soggettivo.
Chiara, aspetta un attimo… Che significa ‘verbi modali con significato soggettivo’?!
Lascia che ti spieghi meglio.
Immagina il seguente dialogo in italiano:
A: “Dove sono le chiavi?”
B: “Dovrebbero essere nella mia borsetta”.
In questo caso, chi risponde non ha la certezza di dove siano le chiavi. E quindi utilizza il verbo dovere per indicare una probabilità. Pertanto, il verbo dovere viene utilizzato in modo soggettivo.
La stessa cosa si può fare anche in tedesco attraverso i verbi modali.
Come si fa? Guarda qui il seguente dialogo…
Hallo Tina! Nett, dich doch noch zu sehen. Ist Peter auch mitgekommen?
Ja, klar! Er müsste gleich nachkommen, er hatte Schwierigkeiten, das Auto zu parken.
Oh, ihr seid mit dem Auto da! Ja, da kann Peter ein ernstes Problem kriegen.
Seit gestern darf man nur noch mit dem Anwohner-Schein hier parken.
Das hatte ich ganz vergessen, ich hätte es allen rechtzeitig sagen sollen.
Warte, ich bitte gleich unsere Nachbarn, ob sie uns ihre Parkerlaubnis leihen können.
Ach, sag, es ist doch schon spät abends, da dürfte doch kein Polizist mehr unterwegs sein.
Hm, aber wenn, kann das für Peter sehr teuer werden. Wollt ihr das wirklich riskieren? Ich bitte lieber die Nachbarn um Hilfe – das ist besser!
Wenn du meinst … Ich möchte euch aber keine Umstände machen.
Und dabei wollten wir mit der U-Bahn kommen, aber Peter konnte einfach nicht früher von der Arbeit weg. Wenn wir gewusst hätten…
Lass das nur meine Sorge sein, Tina!
Peter soll keine Schwierigkeiten kriegen, das Parken hier in dieser Zone kann ihn bis zu drei Punkten kosten.
Was?! Das darf doch nicht wahr sein!
Ja, dann muss ich dich doch um die Parkerlaubnis bitten, Peters Führerschein dürfte nämlich schon ziemlich in Gefahr sein: er kann das rasante Fahren nicht lassen.
http://venus.unive.it/tinrete/tedescoinrete.it/tir/12/1202.htm
Come puoi vedere nel presente dialogo, tutto ciò che è in grassetto è riferito ai verbi modali usati in senso soggettivo.
Ma… come faccio a capire quale verbo modale devo usare?
Voglio davvero essere onesta con te. L’utilizzo dei verbi modali in senso soggettivo è in assoluto l’argomento più complicato della grammatica tedesca. Ed essendo io di madrelingua italiana, esattamente come te, non mi è qui possibile spiegartelo.
L’unica cosa che posso dirti è che l’utilizzo di un modale piuttosto che un altro dipende dalla probabilità con cui qualcosa dovrebbe verificarsi un evento.
E quindi cosa faccio? Quindi non ti resta altro che leggere tanto in tedesco e far diventare frasi come es muss, es kann, es darf, es mag… degli automatismi!
Liegen, legen, stehen, stellen, hängen, hängen
Ora che abbiamo visto l’argomento più difficile in assoluto, posso garantirti che tutto sarà in discesa.
Il presente ripasso sui verbi non poteva però essere completo senza toccare anche questi ultimi 3 argomenti:
- la differenza tra i verbi liegen, legen, stehen, stellen, hängen e hängen;
- i verbi separabili e quelli inseparabili;
- i verbi con preposizioni.
Pertanto, in questi ultimi 3 paragrafi vediamo di rimediare…
Chi ha iniziato a studiare da poco tedesco, guardando il titolo di questo paragrafo potrebbe chiedersi: ma perché tutti sti verbi? E perché hängen è scritto due volte?!
Lascia che ti spieghi meglio.
Devi sapere che il tedesco è una lingua estremamente precisa. E quindi, i tedeschi fanno distinzione tra i verbi di moto (legen, stellen, hängen) e i verbi di stato (liegen, stehen, hängen).
La differenza tra i verbi sopra citati è quindi nel significato, perché legen significa ‘coricarsi’, mentre liegen vuol dire ‘essere coricato’.
Es. In welchem Stadtteil sie liegen, sei zweitrangig. (‘È secondario in quale quartiere siano’, Hannoversche Allgemeine 21.08.2007).
P.S. Se stai parlando di un edificio e non vuoi utilizzare il verbo essere, devi usare il verbo liegen.
Mit Salz und Pfeffer kräftig würzen, in eine Auflaufform legen. (‘Insaporire ben bene con sale e pepe e mettere in una teglia’, Bürgenländische Volkszeitung 10.01.2007).
Sie standen oder stehen meist allein am Herd, ihre Küche ist oder war dennoch auf höchstem Niveau. (‘Erano o sono più che altro soli al fornello, ma la loro cucina era ai massimi livelli’, Weltwoche 09.05.2019).
Diese Fragen sollte man sich besser vor der Geburt des Kindes stellen. (‘Queste domande sarebbe meglio porsele prima della nascita del bambino’, Weltwoche 29.05.2019).
An allen vier Wänden hängen rezente Arbeiten neben älteren Werken, kleinere und größere. (‘Sulle quattro pareti ci sono opere più recenti vicino a opere più vecchie, grandi o piccole’, Luxemburger Tageblatt 28.11.2018).
Ich hänge ein Poster in meinem Schlafzimmer (‘Appendo un poster nella mia camera da letto‘).
Ma tra liegen, legen, stehen, stellen, hängen e hängen c’è anche una differenza grammaticale.
Quale?
Liegen, stehen e hängen sono infatti verbi irregolari, mentre legen, stellen e hängen sono normali verbi regolari.
A livello grammaticale, quindi, la differenza tra i verbi sopra citati si vede soltanto dal Perfekt.
E come abbiamo visto nel paragrafo sui verbi ausiliari, l’uso degli ausiliari con questi verbi dipende anche dalla zona di provenienza del parlante. Vedi anche l’approfondimento “Chiara Scanavino (2019): Il pluricentrismo del tedesco in 7 regole grammaticali.”
Verbi separabili e inseparabili
Chiara, abbiamo quasi finito questo ripasso?
Stai tranquillo. Questo è il penultimo paragrafo. E insieme a quello successivo non sarà particolarmente lungo…
Ora però torniamo a noi e occupiamoci dei verbi separabili e di quelli inseparabili…
Che cosa sono? Guarda le seguenti frasi…
„Also los!“, rief er, „zieht eure Wanderschuhe an!“ (‘Andiamo!, disse. “Toglietevi gli scarponi!”, Braunschweiger Zeitung 19.08.2006).
Soll ich ihn anrufen? (‘Devo telefonargli?‘, Die Zeit 02.05.2019).
Wir befinden uns im Basler Vivarium. (‘Ci troviamo nel vivaio di Basel’, Sonntagsblick 12.05.2019).
Befinden wir uns in einer Staatskrise? (‘Siamo in una crisi di Stato?’, Profil 26.05.2019).
Come vedi, ci sono alcuni verbi che, durante la coniugazione, separano il prefisso dal resto del verbo, come nel caso di anrufen (‘chiamare, telefonare’) e di anziehen (‘indossare’), mentre ciò non avviene per altri verbi, quali per es. befinden (‘trovarsi’).
Come mai avviene ciò?
II motivo è principalmente di tipo semantico. Cioè la presenza o meno di una preposizione all’inizio del verbo modifica il significato di base di un verbo…
Guarda i seguenti casi:
hören = ‘ascoltare’
aufhören =‘smettere’
mithören = ‘origliare‘
ziehen = ‘tirare’
anziehen = ‘indossare’
umziehen = ‘cambiarsi, trasferirsi’
…
E come si coniugano?
Si coniugano come tutti gli altri verbi, regolari o meno. Tuttavia, c’è una particolarità.
Quale?
Nei verbi separabili, la preposizione all’inizio del verbo (= il prefisso) viene separato dal resto del verbo e messo in fondo alla frase.
Es. Ich höre auf, Mathe zu lernen (‘Smetto di studiare matematica‘).
Ok. Tutto chiaro. Ma… come faccio a sapere se un verbo è separabile o meno?
Molto semplice. Basta infatti sapere quali preposizioni danno vita a verbi inseparabili per sapere quali sono quelle dei verbi separabili…
E quali sono le preposizioni che danno vita a verbi inseparabili?
Risposta: le seguenti:
- be (es. befinden);
- emp (es. empfangen [‘ricevere’]);
- ent (es. entnehmen [‘sottrarre’]);
- miss (es. missverstehen [‘capire male‘]);
- ver (es. verbinden [‘unire’]);
- zer (es. zerbrechen [‘rompere’]).
Tutti i verbi che NON iniziano con le preposizioni qui sopra sono verbi SEPARABILI.
Verbi con preposizioni
Bene. Siamo quasi giunti al termine di questo ripasso sui verbi in tedesco. La presente guida non poteva però essere completa senza toccare un ultimo argomento.
Quale?
I verbi con le preposizioni, ovvero una delle “torture” di uno studente di tedesco…
Ma Chiara, perché vuoi farci male in questo modo?
Lo so, è una tortura. Ma è un male necessario… Che tu voglia o meno, i verbi con le preposizioni vengono fuori sia nella lingua scritta sia in quella parlata. E quindi sei costretto a impararle…
Ma ora, torniamo a noi…
Che cosa sono i verbi con preposizioni?
I verbi con preposizioni sono verbi che devono essere NECESSARIAMENTE seguiti da una preposizione.
In italiano, un esempio di verbo con preposizione è capire in una frase come questa:
non ci capisco nulla di calcio
Mentre però in italiano non sei necessariamente obbligato a mettere la preposizione, in tedesco DEVI metterla, anche se non ci sono altri complementi.
Es. Seither interessieren sich deutschsprachige Medien sehr intensiv für ihn (‘Da allora i media tedeschi si interessano molto di lui’, Profil 24.03.2019).
Er sorgte dafür, dass die Klimaanlage trotz Girods Begehren abgeschaltet blieb. (‘Ha fatto sì che il condizionatore rimanesse spento nonostante la volontà di Girods’, Weltwoche 18.07.2019).
Quindi, come puoi vedere dalle frasi qui sopra, se non hai dei complementi da aggiungere, subito dopo il verbo devi mettere da + la preposizione del verbo (es. dafür, darin, davon, daran, damit).
Chiara, hai detto che i verbi con preposizioni sono una delle torture degli studenti di tedesco. Come mai?
La difficoltà principale è quella di ricordarsi la (e in alcuni casi le) preposizione(i) corretta(e) di decine e decine di verbi.
E quindi come si fa?
Quindi devi mettere in ordine i verbi a seconda della preposizione che li seguono e studiarli in questo modo… E poi devi fare tanta pratica… Non c’è altro verso!
Conclusioni
Nel presente articolo abbiamo fatto un ripasso di tutti i verbi in tedesco al tempo presente e al Perfekt, portando degli esempi presi da giornali in Germania, Austria, Svizzera e Lussemburgo.
Anche se la cosa è poco conosciuta, infatti, anche in Lussemburgo si parla una varietà di tedesco chiamata Letzebürgisch. Ma questa è un’altra storia…
Hai ancora delle domande? Scrivimi a chiara@chiarascanavino.it e provvederò a darti una risposta pubblica sui miei canali social.
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